L’intero nostro territorio è segnato dalla bravura e dalla creatività di abili scalpellini che, per secoli, con i loro punciotti, mazzette, punte, scalpelli e bocciarde, hanno lavorato questa pietra. Squadre di uomini affrontavano le committenze, ognuno con un compito preciso: chi cavava e tagliava, chi squadrava e sagomava e,alla fine della giornata, con la fucina a forgiare e temprare. Modelli semplici, stratificati come le rocce. Questo patrimonio tramandato per generazioni e giunto fino a noi non poteva reggere al mordi e fuggi degli ultimi 50 anni. Il calo verticale della produzione di manufatti in pietra, provocato dalla richiesta di materiali moderni e a basso costo e dall'impiego del cemento armato, insieme ad una scarsa attenzione per le tradizionali tipologie costruttive, hanno fatto diventare questo lavoro nelle nostre Valli una attività in via di estinzione.
Gli ultimi anni rappresentano una inversione di tendenza. Il materiale lapideo trova sempre maggiore impiego. Ristrutturazioni e pavimentazioni, cordoli e copertine, coperture in piane ecc. Una maggiore sensibilità da parte di progettisti e committenti verso materiali autoctoni, naturali, ha prodotto un sensibile aumento della richiesta di manufatti in pietra locale. Oggi ci troviamo paradossalmente, dopo avere perso un prezioso know how, ad importare pietra dalla Cina o dal Trentino, ad abbattere ruderi per recuperare bolognini, usare pietra segata e lavorata a macchina oppure ricostruita. Queste pagine, oltre a presentare i miei lavori e i miei progetti su questo Mestiere della terra, vuole informare sulle attività proposte e organizzate da un piccolo nucleo di persone per valorizzare e promuovere la lavorazione artigianale della pietra in Val Baganza.